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Reazione d’orgoglio a Cava per il Città di Messina. Conti Nibali: “Prestazione che ci rincuora”

I calciatori del Città di Messina escono dal campo, nonistante la sconfitta, tra gli applausi di incoraggiamento del proprio pubblicoIl Città di Messina ha reagito alla grande alla conclusione dell’esperienza in panchina di Gaetano Di Maria ed alle successive dimissioni del direttore sportivo Ciccio La Rosa, tuttavia non ancora ufficializzate dalla società. A Cava dei Tirreni, sul campo di una big del torneo i peloritani hanno sfiorato il successo, siglando tre reti e centrando altrettanti legni. I giallorossi hanno centrato in avvio due pali con Nastasi e Seck e poi trovato il vantaggio con Camarda su rigore. La doppietta del neo-acquisto Contino ha mutato l’inerzia della sfida, subito riequilibrata con un colpo di gran classe di Manfrè. Nella ripresa è arrivato anche il nuovo vantaggio con lo splendido colpo sotto di Bonamonte che ha beffato il portiere in uscita. Poi è stato Cosmo Palumbo a punire il Città di Messina su una respinta corta, fissando il definitivo 3-3.

Il presidente del Città di Messina Elio Conti Nibali (foto Giovanni Isolino)
Il presidente del Città di Messina Elio Conti Nibali (foto Giovanni Isolino)

Domenica è in programma la sfida impossibile al Savoia capolista al “Celeste”, ma l’ottima prova offerta dalla formazione affidata a Panarello induce comunque a maggiore ottimismo nell’ambito di una corsa salvezza che resta purtroppo in salita. L’ex vice di Rando e Di Maria potrebbe perfino meritarsi la promozione dopo la reazione d’orgoglio sfoderata dal gruppo, anche se il presidente Elio Conti Nibali non nasconde che la società sta battendo piste alternative: “Nino è un ragazzo che ha dimostrato di sapere farsi valere. Non abbiamo fretta di scegliere un eventuale sostituto, anche perché conosce bene la squadra e ha già dimostrato di potere fare bene”. Radio-mercato continua peraltro ad affiancare nomi suggestivi ed altisonanti alla panchina del Città di Messina. Quello di Antonio Venuto, protagonista della straordinaria cavalcata del Milazzo dalla Promozione ai play-off di Seconda Divisione, era già emerso la scorsa settimana. Nelle ultime ore sono filtrati anche quelli di Tommaso Napoli, ex Licata e Cosenza, e Sasà Amura, ex Milazzo e Savoia.

I dirigenti del Città di Messina ed il patron dell'ACR Pietro Lo Monaco sul manto erboso del "Celeste" (foto Giovanni Isolino)
I dirigenti del Città di Messina ed il patron dell’ACR Pietro Lo Monaco sul manto erboso del “Celeste” (foto Giovanni Isolino)

Alle 19 di martedì si chiude ufficialmente il mercato, ma il Città di Messina è pronto a sfruttare anche la successiva finestra dedicata agli svincolati: “Abbiamo programmato un paio di movimenti in uscita, che interesseranno gli elementi che dopo un positivo inizio hanno attraversato un periodo negativo. La prestazione positiva offerta dai singoli e dall’intero gruppo a Cava ci rincuora e non sono quindi previsti stravolgimenti. Il mercato si chiude soltanto formalmente, per chi resta vincolato. Ma potremo comunque cercare qualche eventuale rinforzo anche in seguito, attingendo tra i numerosi svincolati disponibili”.

Annunciato un ritorno di fiamma per il difensore Gabriele Di Stefano, in uscita dall’ACR Messina, dal momento che non è mai stato impiegato in questi mesi. Già in estate il Città di Messina si era fatto avanti. Ora potrebbe ottenere anche il prestito degli stranieri Guilana, Piovi e Scoponi, anche se gli ultimi due non sono under in serie D. “Se le esigenze delle due società si possono incrociare l’operazione andrà a buon fine. Abbiamo già dimostrato alla società di Lo Monaco la nostra piena disponibilità a collaborare” ha aggiunto Conti Nibali. Un riferimento alla rinuncia da parte del Città di Messina ad usufruire del XXIV^ Artiglieria, che da questa settimana accoglierà gli allenamenti della formazione affidata a Grassadonia.

Non è prevista infine una sostituzione di Ciccio La Rosa: “Riteniamo che la società abbia maturato un po’ d’esperienza. Chiuderemo quindi la stagione con l’attuale organico dirigenziale”. Pieni poteri insomma al general manager Aldo Pecora.

 

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