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Quando Avellino e Messina guidavano la Serie B

L'attaccante dell'Avellino Luigi Castaldo (foto tratta da avellino-calcio.it)
L’attaccante dell’Avellino Luigi Castaldo (foto tratta da avellino-calcio.it)

L’Avellino è in vetta, ma non chiamatelo miracolo. Lo straordinario avvio di stagione dei lupi nel campionato di Serie B ha trovato il meritato coronamento nell’aggancio al vertice grazie al 2-1 inflitto alla Juve Stabia nel derby campano, frutto delle reti di Schiavon e Castaldo. La squadra di Rastelli, implacabile al “Partenio”, dove ha centrato sei vittorie in otto gare, costruendo gran parte delle sue fortune, condivide attualmente il primato con Empoli e Palermo, a differenza dei biancoverdi big annoverate sin dalla fase pre-campionato come principali candidate al salto di categoria. Cinici, bravi a gestire le gare come solo le grandi sanno fare e con individualità di spicco: la mentalità, nonostante si tratti di una neopromossa, è quella giusta per puntare in alto.

L’Avellino, che era già balzato al comando dopo tre giornate (anche allora con l’Empoli) nel torneo in corso, non viveva gioie simili dal campionato cadetto 1990-91. Era il 4 novembre 1990 e dopo la nona giornata i lupi dividevano il primo posto proprio con il Messina, che si era imposto con un gol di Cambiaghi a Pescara. Dopo la sconfitta all’esordio a Verona (3-0) gli ottimi risultati ottenuti (su tutti i successi contro Triestina, Reggina e Foggia prima del blitz dell’Adriatico) avevano proiettato la compagine di Materazzi in vetta a 12 punti (allora le vittorie valevano due punti), insieme all’Avellino, fermato invece sullo 0-0 dalla Triestina al “Partenio”. Questa la classifica dell’epoca: Avellino e Messina 12 punti, Lucchese, Reggiana e Taranto 11, Ancona, Ascoli, Foggia, Salernitana e Verona 10, Cremonese, Reggina e Udinese 9, Pescara 8, Barletta, Brescia e Triestina 7, Cosenza e Modena 6, Padova 5.

La domenica successiva il Messina, capace di chiudere l’andata in zona promozione, proseguì la sua corsa, superando al “Celeste” per 1-0 la Reggiana con un gol di Protti, mentre i biancoverdi crollarono a Foggia (5-0). Dopo la partenza sprint, però, entrambe dovettero accontentarsi di una risicata salvezza, seppur in una classifica cortissima. Oggi l’Avellino sogna quella serie A che manca in Irpinia dal 1987-88. A Messina si fa il tifo per i lupi, dato lo storico gemellaggio, sperando di emulare le gesta di un club che ha saputo bruciare le tappe dopo il fallimento dell’estate 2009.

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