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Lasagna: “Sto ritrovando la condizione dopo un lungo stop. Il vero Messina uscirà alla distanza”

Lasagna e Cucinotta in azione contro il Cosenza (foto Luca Maricchiolo)
Lasagna e Cucinotta in azione contro il Cosenza (foto Luca Maricchiolo)

Alla vigilia del match con il Cosenza il patron Pietro Lo Monaco lo ha indicato tra i giocatori dai quali si attende un grande contribuito per la causa del Messina, memore anche dell’eccellente stagione vissuta a Milazzo, nella quale firmò undici reti (Seconda Divisione 2011/2012). L’attaccante Fabrizio Lasagna, prelevato dall’Avellino con cui aveva instaurato un interminabile contenzioso per la risoluzione del contratto, sta gradualmente recuperando la forma migliore ed è consapevole di non avere ancora offerto prestazioni all’altezza delle aspettative della piazza e della proprietà: “Sinceramente speravo che il mio inserimento nel gruppo si rivelasse più semplice, ma dopo un anno e mezzo, quasi due anni, di inattività ho avuto qualche difficoltà in più del previsto. Mi manca ancora lo spunto negli uno contro l’uno, ma non mi fascio la testa né mi abbatto. In fondo mi alleno soltanto da due mesi. Sono arrivato a Messina nell’ultimo giorno del mercato estivo e dopo avere saltato l’intera preparazione ero ovviamente impreparato. L’Avellino mi aveva messo fuori rosa e durante la lunga diatriba legale sul contratto sono rimasto fermo”.

Chiaria in elevazione contende un possesso ad un avversario (foto Luca Maricchiolo)
Chiaria in elevazione contende un possesso ad un avversario (foto Luca Maricchiolo)

La punta palermitana nutre però grande fiducia nelle potenzialità della squadra, destinata a risalire in fretta la graduatoria ed a riconquistare posizioni più consone al blasone del club. Un chiaro segnalo è arrivato già domenica: “Purtroppo il momento non è dei migliori dal punto di vista psicologico ma il gruppo è forte e ha reagito. Non era scontato giocare su quei livelli contro un grande avversario come il Cosenza, l’unico che fin qui mi ha veramente impressionato per la coesione mostrata sul campo. Possono contare su un grande giocatore come De Angelis, che era con me in biancoverde e con il quale siamo rimasti ottimi amici: è stato un piacere rivederlo. Anche il Foggia aveva colpito in tanti, ma noi quel giorno non abbiamo praticamente giocato…”.

Lasagna ritiene che l’attuale poco esaltante classifica (terzultimo posto a -5 dall’ottava posizione che vale l’accesso diretto alla prossima serie C unica) sia stato originato principalmente dalla lunga serie di contrattempi che hanno condizionato il gruppo: “Il vero Messina non lo abbiamo ancora visto, perché non siamo ancora al top a livello di preparazione. Ma questa rosa è ricca di talento, tecnica, qualità e quantità. Alle difficoltà di chi era reduce da un periodo di inattività si sono aggiunti gli infortuni. Guadalupi ha subito un’operazione e non è al cento per cento. Attendiamo soprattutto il recupero di Maiorano (che domenica a Gavorrano dovrebbe essere finalmente in campo, ndc). Credo nella squadra: abbiamo tutte le possibilità di risollevarci e non mi spaventa affatto la classifica”.

La concentrazione del portiere Ettore Lagomarsini (foto Luca Maricchiolo)
La concentrazione del portiere Ettore Lagomarsini (foto Luca Maricchiolo)

In Toscana il Messina inseguirà il quarto successo stagionale, dopo i due acuti in Coppa con Lamezia e Catanzaro e l’unico brindisi in campionato con l’Arzanese, per ridurre finalmente le distanze dalle posizioni che contano: “Sulla carta siamo superiori al Gavorrano, ma dovremo giocare con il coltello tra i denti per sbloccarci. Saremo in emergenza in difesa, per le assenze di Ignoffo, De Bode e con ogni probabilità di Cucinotta, ma abbiamo valide alternative in rosa. Le altre sembrano aspettarci con ansia, se è vero che nell’ultimo turno tra le prime sette non ha vinto nessuna. Stiamo mettendo tanto impegno in allenamento e la società è dalla nostra parte e ci ha tranquillizzato. Siamo tutti realmente convinti che usciremo presto da questa situazione, anche se magari soffriremo ancora per qualche settimana”.

Positivo in conclusione il giudizio sul nuovo modulo e sulla cornice di pubblico che ha seguito il match con il Cosenza: 2.500 spettatori non sono certo pochi. Vorremmo vederne sempre di più, anche perché in Curva cantano sempre e non si fermano mai. Purtroppo al momento non stiamo ricambiando con i risultati il loro affetto. Il 3-5-2? Mi trovo bene. D’altronde il mister Catalano lo conoscevo da Milazzo, sa come gioco e come mi muovo”.

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