Al Messina non sono bastate una prova generosa ed una ripresa in crescendo per battere il Cosenza capolista. Anzi, ai punti, sono stati proprio i silani a costruire le occasioni da rete più nitide. Se Mosciaro non avesse peccato d’imprecisione e Lagomarsini non si fosse opposto da campione ad un paio di insidiose conclusioni probabilmente sarebbero stati gli ospiti a celebrare un nuovo successo. Sarebbe stata comunque una punizione eccessiva ed immeritata per i giallorossi, che la possibilità di centrare l’impresa l’hanno accarezzata grazie alla verve di Costa Ferreira e Quintoni sulle corsie esterne ed alla solidità di Bucolo in mezzo al campo. Il più incisivo però è stato Chiaria, fermato da Frattali, l’ex portiere del Frosinone che insieme all’ispiratissimo De Angelis, compagno di Lasagna ad Avellino, è una delle stelle dell’organico dei rossoblu. Anche Alessandro, Guidi e Calderini hanno mancato il colpo grosso, per la disperazione di Cappellacci, bravo nel fare rendere subito al massimo un gruppo totalmente rinnovato, composto per sette undicesimi da atleti che militavano in Prima Divisione fino a qualche mese fa e che ha visto la conferma del solo Mosciaro rispetto allo scorso torneo di serie D.
Il Messina non manteneva la propria porta imbattuta dalla terza giornata ed al cospetto della formazione più continua in questo avvio di stagione ha sfoggiato una reazione d’orgoglio, che accresce i rimpianti per qualche punto di troppo lasciato per strada nelle scorse settimane. È mancato soltanto il gol ad un gruppo che, dopo avere ottenuto ben sei pareggi nelle prime dieci uscite stagionali, con l’unico acuto arrivato contro l’Arzanese fanalino di coda, punta adesso ad ottenere i tre punti domenica prossima sul campo del Gavorrano, per ritrovare quella tranquillità che in fondo è la principale arma del Cosenza. Consistente la cornice di pubblico: circa 2.500 gli spettatori accorsi al San Filippo per un big-match confermatosi tale nonostante la classifica asfittica dei giallorossi, terzultimi a -5 dall’ottavo posto che garantisce l’accesso diretto alla C unica. L’inizio della risalita dovrà forzatamente iniziare dalla prossima sfida: in Toscana è annunciata una retroguardia sensibilmente rinnovata, per via delle contemporanee squalifiche di Ignoffo e De Bode. Il tecnico Catalano è chiamato a studiare le contromosse, nella speranza che la dea bendata si ricordi di un Messina al quale manca sempre l’ultimo passo utile ad avviare il cammino che dovrà condurlo alla seconda promozione consecutiva.
Con due centrali indisponibili per le decisioni del Giudice Sportivo, probabile la promozione nell’undici titolare di Caldore, già schierato nel finale al posto dell’acciaccato Cucinotta, la cui presenza domenica è in serio dubbio. Le sue condizioni sono state monitorate alla ripresa dallo staff medico, che lavora anche per recuperare definitivamente Maiorano. Soltanto un lieve acciacco invece per Silvestri, che sarà invece regolarmente al suo posto nella sfida del “Malservisi”. La formazione del piccolo centro della provincia di Grosseto ha ottenuto appena quattro punti nelle ultime sette gare e per non vanificare il ripescaggio ottenuto in estate con largo anticipo, in virtù dell’attuale penultimo posto in graduatoria, ha deciso di congedare l’ormai ex tecnico Gabriele Cioffi. A preparare la sfida con il Messina è il 54enne pisano Marco Masi, lo scorso anno alla guida del Borgo a Buggiano in Seconda Divisione, che portò alla salvezza sul campo, anche se poi il club non si è iscritto al campionato successivo.