A griffare il successo di misura dell’Aversa Normanna contro il Messina è stato l’esperto Giorgio Di Vicino. Il giocatore, che può vantare trascorsi nel torneo cadetto, tra le file di Salernitana, Bari, Lecce e Crotone, ha trasformato ad una manciata di minuti dalla fine del primo tempo il penalty concesso dall’arbitro, battendo l’appena entrato Iuliano e regalando ai suoi tre punti utili per la classifica e a dimenticare la debacle del turno precedente.
“Non era facile reagire dopo la sconfitta con il Sorrento ed i quattro gol incassati” ha detto Di Vicino a Normannalive. “Una volta passati in vantaggio, pur in superiorità numerica, nella ripresa abbiamo sofferto troppo, faticando a gestire il pallone. Ora starà a noi impegnarci in settimana per cercare di migliorare sotto questi aspetti. Inevitabilmente ha inciso l’esigenza di dover vincere a tutti i costi, abbinata alla paura di subìre il gol del pari. Il campo pesante, inoltre, non ci ha aiutati, ma affrontavamo una squadra composta da tanti giocatori importanti. D’Agostino che ha deviato sul palo il tiro di Corona è stato fondamentale. Il mio ruolo ? Personalmente preferisco giocare sulla tre quarti o facendo la seconda punta, mi adatto meglio a giostrare in avanti, ma come ad Ischia il mister aveva bisogno di un giocatore più esperto in mezzo al campo e da parte mia non ci sarà mai nessun tipo di problema. Contro il Messina penso di aver dato il massimo”.
Soddisfatto anche l’amministratore delegato dei campani Alfonso Cecere: “E’ stata un’altra vittoria sofferta come quella contro l’Ischia e per questo particolarmente bella. Sono tutti da lodare, dal primo all’ultimo. Era importantissimo reagire dopo la sconfitta con il Sorrento e siamo riusciti ad ottenere tre punti fondamentali. Il fattore campo ha una sua valenza, ma fino ad un certo punto in questo tipo di torneo. In estate eravamo convinti di avere allestito un buon organico, puntellato con l’innesto di Galizia e di giovani importanti, basti pensare alla prestazione fornita da Villanova. Vincere contro una squadra blasonata come il Messina, con giocatori del livello di Corona e Ignoffo, non era facile, ma abbiamo raggiunto l’obiettivo pur soffrendo. Abbiamo preso una società dove non c’era praticamente nulla e abbiamo costruito una squadra attrezzata con un settore giovanile che sta dando i suoi frutti. In settimana un nostro tifoso storico era venuto a mancare e questa vittoria la dedichiamo a lui che ci avrà sostenuto dall’alto”.