È un Vincenzo Nibali contuso ma motivato quello che affronterà i 242 chilometri de ”Il Lombardia”, autentico “monumento” del ciclismo che si corre da Bergamo a Lecco. I postumi della doppia caduta del Mondiale non sono stati ancora del tutto riassorbiti e la durezza del tracciato, unita alla probabilità di pioggia, renderanno la “classica delle foglie morte” ancora più impegnativa.
Giovedì lo “squalo dello Stretto” ha provato il percorso, soffermandosi maggiormente sui temutissimi chilometri finali, quando si dovranno affrontare in rapida sequenza le salite di Ghisallo, Muro di Sormano e Villa Vergano. Il corridore messinese dell’Astana si è detto fiducioso, anche se non nasconde le preoccupazioni per le botte riportate nella prova iridata di Firenze.
Fiducioso sulle possibilità di Vincenzo Nibali anche il direttore sportivo del team kazako Davide Martinelli: “Vincenzo nelle cadute del Mondiale ha riportato lesioni al braccio, alle costole, alla schiena ed alla parte superiore della gamba. Fortunatamente nessuna di queste davvero grave. Sarà lui il capitano, anche se l’incognita delle sue condizioni fisiche ci tiene in apprensione”.
Per Nibali, “Il Lombardia” segnerà la fine della stagione agonistica. Un’annata, quella del 2013, contraddistinta dalla storica vittoria del Giro d’Italia e del bis alla Tirreno Adriatico. L’ultima uscita, in ordine di tempo, è stata la gara in linea del campionato del mondo. Una corsa sfortunata, condita da tanto rammarico per il quarto posto finale.
Comunque vada “Il Lombardia” questa stagione, caratterizzata anche da un ottimo secondo posto alla Vuelta, è stata un successo.