Lo Re e l’addio al Città di Taormina: “Senza campo impossibile fare calcio”

Città di TaorminaL'ex ad del Taormina Maurizio Lo Re e Maxi Gallardo

Ha lasciato Taormina con garbo, così com’è nel suo stile, ma con decisione. Le dimissioni di Maurizio Lo Re hanno aperto la porta agli addii degli altri dirigenti del gruppo messinese, a partire dall’ormai ex direttore generale biancoazzurro Giovanni Cardullo, al direttore sportivo Angelo Alessandro e del segretario generale Gaetano La Versa. Una vera e propria fuga, figlia dell’indisponibilità dello stadio “Bacigalupo”, unico campo da gioco e di allenamento possibile per il Città di Taormina. Diventa impossibile fare calcio senza un campo.

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Il Città di Taormina celebra un gol di Famà

Inevitabile il passo indietro dello stesso gruppo dirigente che, dopo aver fatto tanto bene con il Città di Messina, tre anni fa ha tentato di accendere l’entusiasmo di una piazza che si è sempre dimostrata piuttosto tiepida. Ci ha provato con la competenza e i risultati: in tre anni si registra l’immediato ritorno in Eccellenza dove sono stati disputati due campionati, uno di transizione e l’ultimo concluso con un terzo posto, massimo piazzamento nella storia del calcio taorminese, e la sconfitta di Siracusa nella finale del prima fase dei playoff.

In tutto questo tempo, la dirigenza del Città di Taormina ha dovuto convivere con il problema della gestione del “Bacigalupo”, che ha portato Lo Re alle dimissioni: “Si dice che senza soldi non si canta messa, così senza campo è impossibile fare calcio. Io non voglio fare polemiche, ma è giusto che si sappiano i motivi che hanno spinto me e gli altri componenti della dirigenza a fare un passo indietro. Dopo l’approdo in Eccellenza abbiamo sempre usufruito del “Bacigalupo” grazie ad una deroga annuale scaduta nel 2022, ulteriormente prorogata di dodici mesi, che scadranno il prossimo 30 giugno. Abbiamo chiesto la concessione del “Bacigalupo” per poter apportare a nostre spese tutte le modifiche necessarie per renderlo fruibile per il pubblico. Non è stato possibile e quindi considerata l’impossibilità di fare calcio abbiamo deciso di fare un passo indietro”.

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Un undici titolare del Città di Taormina

La capienza ridotta del campo taorminese ha creato non pochi disagi: “Di fatto noi non abbiamo mai avuto un fattore campo – ha sottolineato Lo Re –. La struttura era omologata per 140 persone, atleti compresi. Questo è il limite che abbiamo dovuto sempre rispettare. Ciò ha creato anche un disagio, perché molto spesso dovevamo limitarci nel concedere accrediti alla dirigenza della squadra avversaria e per una realtà accogliente come Taormina non è certo il massimo”.

Lo Re si dice comunque soddisfatto del suo percorso a Taormina: “Abbiamo cercato di stimolare l’imprenditoria locale, con un impianto societario moderno e attrattivo. Chi mi conosce sa come per me il calcio non sia motivo di guadagno, il mio intento è sempre quello di promuovere lo sport valorizzando i giovani del territorio. Rimango comunque felice per quanto fatto a Taormina: nell’ultimo campionato avevamo allestito una squadra competitiva, in grado di giocarsi la promozione diretta fino alla fine e così è stato. L’entusiasmo lo creano i risultati e quei cento tifosi che ci hanno seguito a Siracusa rappresentano un patrimonio creato da noi. La bontà del nostro lavoro e delle scelte sta nel fatto che Marco Coppa e il suo staff sono stati chiamati dall’Akragas in serie D, molti dei calciatori che hanno vestito la maglia del Città di Taormina o hanno trovato già squadra o sono comunque destinati a diventare dei pezzi pregiati del mercato”. 

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Il team manager Aldo Grezzo e l’ad Maurizio Lo Re

Lo Re ha intenzione di chiudere definitivamente con il mondo del calcio: “Voglio andare in “pensione”, calcisticamente parlando. Da tredici anni ormai faccio parte di questo mondo e credo di aver dato tutto quello che potevo: sono stato prima socio fondatore e poi presidente del Città di Messina, ho vissuto annate entusiasmanti culminate con il doppio salto dalla Promozione alla Serie D. In questi anni ho visto il calcio cambiare: credo di aver dato il mio piccolo contributo, non so se ho ricevuto più di quanto ho dato o viceversa, so soltanto che non ho più intenzione di imbarcarmi in nessun’altra avventura”.