Tommasi: “Tamponi anche per i cittadini”. Galliani: “Protocollo possibile solo in A”

Sibilia e TommasiDamiano Tommasi e Cosimo Sibilia (foto Ansa)

“Allo stato attuale la situazione del Paese non consente la ripresa dell’attività, dobbiamo capire se ci saranno le condizioni di sicurezza nelle prossime settimane e quali procedure si devono attivare per renderlo possibile, tutelando la salute di tutti, non solo degli atleti”. Così il presidente AIC Damiano Tommasi, intervenuto ai microfoni di Radio1 Rai. “L’incontro è stato utile per mettere sul piatto tutte le posizione delle componenti del mondo del calcio e metterle a confronto con chi dovrà analizzare la situazione per stilare un protocollo adeguato. Da parte dei calciatori – ha proseguito Tommasi – la richiesta che è stata fatta è quella di far ripartire il calcio quando tutti i cittadini potranno disporre di tamponi e test, non ci deve essere una corsia preferenziale per la categoria”.

Adriano Galliani, ad del Monza

Il protocollo varato dalla Figc e allo studio del governo costa troppo e non è attuabile dai club di Serie B e C. Ne è convinto Adriano Galliani, senatore di Forza Italia e amministratore delegato del Monza capolista del girone A di Lega Pro. “Le società di Serie B e la Serie C – evidenzia Galliani a TeleLombardia – non hanno assolutamente le risorse per ricominciare il campionato fino a quando la situazione non si sarà normalizzata. Non possono seguire questi protocolli costosissimi”.

Il problema principale resta quello di organizzare le trasferte: “E’ impensabile oggi muovere 50 persone in pullman, quindi bisognerebbe spostarsi con un volo charter, prenotare un albergo da sanificare, i giocatori non potrebbero più stare in camere doppie ma in singole. Il campionato, e lo dico contro l’interesse del Monza, non può ricominciare finché la situazione non si sarà normalizzata”. Galliani non vuole “una promozione a tavolino” per il suo Monza: “Un bel giorno si tornerà a giocare e si dovrà riprendere esattamente da dove abbiamo finito. In C non abbiamo fretta: non abbiamo tanti giocatori in Nazionale e non abbiamo le coppe europee da gestire”.