Vincenzo Nibali spegne 29 candeline. Una carriera in crescita ed il coronamento del sogno, con la vittoria del Giro d’Italia 2013. Il ciclista messinese ha mosso le prime pedalate. Già dalle prime gare siciliane si metteva in mostra per caparbietà e coraggio, vincendo tanto, vincendo spesso. L’amata regione di nascita non offre possibilità ciclistiche e il campioncino peloritano trova a Mastromarco la formazione pronta ad accoglierlo. In Toscana Nibali da seguito alle vittorie dimostrando tutto il proprio talento.
Vince da junior, vince da dilettante e passa professionista nel 2005 alla Fassa Bortolo. Un grande maestro come Giancarlo Ferretti non ha fretta e lo lascia maturare. I primi anni sono di ambientamento. La prima vittoria da professionista l’anno successivo, a Cervia nella 2° tappa della Settimana Coppi e Bartali. Da quel giorno comincia una escalation senza sosta. I successi arrivano sempre più numerosi ed il giovane messinese riesce a concretizzare quanto di buono si diceva di lui. La grande ribalta arriva nel 2010, quando si rende protagonista al Giro d’Italia, come luogotenente fidato del proprio capitano Ivan Basso, poi vincitore di quella edizione, con Nibali sul terzo gradino del podio. Salta il Tour de France per andare alla Vuelta Espana. La corsa spagnola prevede un tracciato tosto, molti dicono non sia idoneo per le caratteristiche di Nibali, invece, il messinese riesce a sfoderare una prestazione di carattere riuscendo a conquistare la maglia di leader, conservandola con personalità nell’ultima impegnativa salita della Bola del Mundo. Per Nibali arriva la definitiva consacrazione.
Nel 2011 arriva il terzo posto al Giro d’Italia. Quell’edizione della corsa rosa venne dominata dallo spagnolo Alberto Contador, poi squalificato per una positività al clembuterolo riscontrata al Tour de France dell’anno prima. Viene così riscritta la classifica con Michele Scarponi vincitore e Nibali secondo.
Nel 2012 si punta al Tour de France. Nibali lotta come un leone contro la corrazza inglese della Sky e contro il tracciato. La Grand Boucle, dando seguito alle tradizioni delle ultime edizioni, presenta molti chilometri a cronometro, terreno adatto a Nibali, ma ancor di più alla coppia della SKY formata da Bradey Wiggin e Chris Froome. Sarà proprio il tandem della formazione inglese a occupare i primi due gradini del podio, con Nibali sul terzo. Dopo Felice Gimondi, Nibali diventa l’altro ciclista italiano ad essere salito sul podio di tutti i tre grandi GT.
Il 2013 si apre con la vestizione di una nuova maglia quella della Astana. L’obiettivo principale è la vittoria al Giro d’Italia. Il rivale si chiama Wiggins. L’inglese è il grande favorito, ma un Nibali sempre all’attacco e le avverse condizioni meteo fanno naufragare le ambizioni di Wiggins, costretto al ritiro. Nibali ha strada libera verso il successo. Una vittoria storica per la Sicilia, per Messina.
Nel 2014 le idee sono chiare: centrare la vittoria al Tour de France. Un successo nella corsa francese proietterebbe Nibali nel gota del ciclismo, diventando uno dei pochi ciclisti ad aver vinto tutti e tre i grandi giri a tappe.