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Nibali-Contador, la sfida infinita

Nibali sempre più in giallo: lo "squalo dello Stretto" sembra avere già ipotecato una bella fetta di successo finale
Nibali sempre più in giallo: lo “squalo dello Stretto” sembra avere già ipotecato una bella fetta di successo finale

Temutissima come una frazione pirenaica o alpina, la quinta tappa del Tour de France non ha disatteso le attese e le paure della vigilia, anzi potrebbe addirittura aver segnato l’andamento di questa edizione della Grand Boucle. Nei 153 km che trasferivano il gruppo da Ypres (BEL) ad Arenberg la maglia gialla Vincenzo Nibali non soltanto ha difeso il simbolo del primato, ma ha guadagnato un cospicuo vantaggio sui diretti concorrenti alla vittoria finale.

Se il vincitore dell’edizione 2013 Christopher Froome ha già abbandonato la competizione, vittima di tre cadute in due giorni, l’altro grande favorito al successo Alberto Contador ha accumulato un pesante ritardo nei confronti del portacolori Astana, trovandosi in classifica generale distanziato di 2’e 37”. Lasciando al ruolo di outsider – sempre con ambizioni di successo finale – i vari Kwiatkowsky, Valverde, Pinot, Van Garderen, Rui Costa e Talansky, il centunesimo capitolo della storia del Giro di Francia dovrebbe risolversi in un duello fra il “Pistolero madrileno” e lo “Squalo dello Stretto”.

Uno dei tanti duelli fra Nibali e Contador
Uno dei tanti duelli fra Nibali e Contador

La sfida Contador – Nibali non rappresenta una novità assoluta nel panorama del ciclismo internazionale, infatti i due campioni si conoscono e si studiano da parecchie stagioni. Il primo incrocio risale al Giro del 2008 quando un ancora acerbo Nibali assistette, senza mai scontrarsi in prima persona, al primo successo sulle strade italiane di Contador. La forbice fra le prestazioni dell’allora atleta Liquigas con il fenomeno del ciclismo mondiale però si riducono nell’anno seguente, quando il madrileno bissa la vittoria al Tour del 2007 mentre Vincenzo conclude la sua prima gara a tappe nella top 10 finale: 7° a sette minuti da Alberto. Nel 2010 le strade dei due non si incrociano ma entrambi recitano ruoli da protagonisti nei tre grandi giri: Contador triplica le sue gioie in terra di Francia (la vittoria poi verrà revocata dal Tas, ndr), mentre Nibali prima sale sul podio del Giro e a fine estate conquista la Vuelta Espana. Il siciliano e lo spagnolo sono ora ai vertici del ciclismo mondiale e il primo grande scontro ad armi pari è datato Giro d’Italia 2011. In quell’edizione della Corsa Rosa, si ammira il miglior Contador che finora si è visto pedalare: quando scatta, per gli avversari non vi è possibilità di replica. Alberto, danza sui pedali e non appena la strada sale riesce sempre a fare la differenza: stacca il siciliano nell’ascesa all’Etna e quasi arriva a sbeffeggiarlo sulla salita dello Zoncolan. La discesa rappresenta per Nibali l’unico terreno buono dove poter attaccare Contador, ma non bastò: il Giro lo vinse Contador (anch’esso, però successivamente revocato dal Tas, ndr) e Nibali concluse 3° a 6 minuti.

Podio finale Tirreno Adriatico 2013
Podio finale Tirreno Adriatico 2013

Nessuno scontro nel 2012 a causa delle ormai note vicende doping che coinvolgono Contador, a cui a causa della positività al clenbuterolo vengono inflitti due anni di squalifica, con conseguente revoca, tra gli altri, dei successi del Tour 2010 e del Giro 2011. Bisogna arrivare al 2013: TirrenoAdriatico. La “Corsa dei due mari” sembra per via del cast un piccolo Tour de France; alla partenza si schierano Nibali, Froome e Contador. Sull’arrivo in salita di Prati di Tivo, Froome domina e sembra avviato ad un facile successo finale, ma nella penultima tappa Nibali compie il capolavoro: in una frazione caratterizzata dalla pioggia il siciliano si inventa l’azione giusta e in compagnia di Sagan e Rodriguez riesce a staccate Froome. Un’azione da manuale che mette in risalto le quali tattiche e di coraggio dello “Squalo dello Stretto”. Sul traguardo finale di San Benedetto del Trento è Nibali a salire, per la seconda volta consecutiva, sul gradino più alto del podio. Al fianco ci sono Froome e Contador. Un podio regale. Nibali così per la prima volta si mise alle spalle Contador in una corsa spalmata su più giorni, dimostrando nell’occasione anche la propria abilità a guidare il mezzo in condizioni meteorologiche e stradali al limite.

L’abilità nel condurre il mezzo è stata l’arma vincente di Nibali anche nella quinta tappa. Una frazione che potrebbe rilevarsi decisiva ai fini della classifica finale. Dopo l’impresa di Marco Pantani nel 2008, la maglia gialla non è mai sembrata così vicina come in questo momento. A placare i facili entusiasmi, però, ci ha pensato lo stesso Nibali: “Ora ho un buon vantaggio ma il Tour è lungo e devo restare con i piedi per terra. Senza Froome, c’è Contador da controllare. Anche se con più di due minuti di vantaggio, è lui l’avversario da tenere d’occhio da vicino”.

Parole sacrosante, da sottoscrivere. Il Tour adesso entrerà nel vivo, con l’arrivo delle prime montagne; per gli sportivi italiani, sognare è cosa lecita.

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