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16 anni fa ci lasciava Franco Scoglio. Il ricordo social di Deborah Ricciardi

Il 3 ottobre scorso ricorreva l’anniversario della scomparsa del Professore. Franco Scoglio, amatissimo alle nostre latitudini, ha lasciato una traccia indelebile nei tifosi, in chi lo ha conosciuto e ne ha seguito le gesta anche lontano dallo Stretto. Il ricordo affettuoso che vi proponiamo è quello di Deborah Ricciardi, figlia del compianto dottor Filippo, scomparso anche lui il 17 maggio di quest’anno. Il suo pensiero va oltre la celebrazione del semplice sportivo.

Currò e Scoglio
Ciccio Currò e Franco Scoglio in un vecchio scatto (foto Vincenzo Nicita)

Franco Scoglio ha saputo creare intorno a sé legami inscindibili, soprattutto con lo stesso Filippo Ricciardi e con la bandiera del Messina, Ciccio Currò. Quando il presidente Spinelli lo ingaggiò per il “Grifone”, il Professore li voleva portare con sé a Genova: con la loro professionalità Ciccio e Filippo avrebbero garantito punti in più. Ma il legame di Ricciardi e Currò con la città e il Messina era troppo forte: scelsero così di rimanere al “Celeste”, dove qualche mese più tardi, i biancoscudati allenati da Zeman avrebbero sconfitto il Genoa lanciato verso la serie A allenato da Scoglio, con un gran gol di Totò Schillaci.

Questo il ricordo di Deborah Ricciardi sul proprio profilo Facebook: “16 anni fa lasciava questa vita il mitico Prof. Scoglio. Ricordo che c’era stata una eclissi di sole quel giorno e, dopo, pensai agli antichi che credevano che le eclissi di sole predicessero la scomparsa di un grande personaggio. Come succede per le grandi tragedie, ricordo perfettamente dove ero quando mio padre si alzò da davanti alla tv in agitazione per prendere il telefono e ricevere la chiamata dell’uomo che accompagnava sempre il Prof. e la disperazione di sentire che era morto, così, di sasso!”.

Ciccio Currò
Lo storico massaggiatore del Messina Ciccio Currò (foto Giovanni Isolino)

Deborah ha citato altre icone del calcio giallorosso: “Non posso pensare a mio padre senza associargli Scoglio e Ciccio Currò: mi hanno insegnato il valore dell’amicizia fraterna, quella vera, del proteggersi l’un l’altro. Poi sono venuti Aliotta, Trimarchi, Licordari e tanti altri amici stretti ma con Scoglio e Ciccio c’era una complicità particolare. Scoglio era una persona diretta, mai subdola, di una intelligenza fuori dal comune, con una ironia tutta sua. Manca tanto, spero che esista un mondo aldilà e che con mio padre, Ciccio, Mino, Aliotta e tutti gli altri, parlino di calcio senza mai stancarsi”.

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