In casa Messina, ancora una volta, va in scena un film già visto. I proclami estivi sono ormai un lontano ricordo e la classifica parla chiaro. Senza la vittoria a tavolino conquistata con l’Acireale sarebbero già undici le sconfitte maturate sul campo in ventidue giornate e il -7 dalla zona play-off sarebbe ancora più corposo. Le prestazioni e soprattutto i numeri fotografano al meglio il fallimento del progetto.
Basti pensare che il primo Acr targato Venuto-Modica, che si fermò a un passo dagli spareggi per l’eventuale promozione, perse nove gare in tutto il campionato. E anche quello passato di mano tra Raffaele (che lasciò già dopo il ritiro), Infantino e Biagioni, che accumulò tredici battute d’arresto complessive, aveva almeno compensato le delusioni centrando ben sette vittorie consecutive in Coppa Italia, raggiungendo la finale con il Matelica poi persa a Latina. Quest’anno invece la cocente delusione per l’esordio estivo choc con il Marina di Ragusa, al termine del ritiro precampionato svolto in Toscana, ha rappresentato soltanto il preludio.
E sono stati proprio gli iblei a chiudere il cerchio, sbancando il “Franco Scoglio” al termine di uno dei pomeriggi più bui. La partita è stata caratterizzata dalla contestazione nei confronti della proprietà, protagonista in settimana della contesa a distanza con il Fc Messina per i pannelli pubblicitari. I cori all’indirizzo della famiglia Sciotto sono arrivati sia dagli spalti che dalla collinetta sovrastante, dove i “Testi Fracidi” hanno deciso di manifestare tutto il loro disappunto per una rotta che non è stato possibile correggere.
Dito puntato anche contro la squadra e il tecnico, reo secondo i tifosi di avere avallato troppe scelte in sede di mercato. La sessione invernale è stata caratterizzata addirittura da 24 operazioni, forse un record senza precedenti. Soltanto tre degli undici acquisti, Lavrendi, Rossetti e Manfrè, hanno avuto modo di integrarsi appieno e per risalire la classifica le speranze sono riposte nelle qualità di Arcidiacono ed Emiliano.
C’è poi un altro dato che dovrebbe fare riflettere: chi parte, spesso e volentieri, riesce a svoltare lontano da Messina. Colombini nel 2018 fu eletto miglior difensore della serie D dopo la seconda metà di stagione disputata in Toscana. L’anno scorso Gambino andò addirittura in doppia cifra dopo essere stato messo fuori rosa dall’Acr, per tacere di defezioni sofferte e pesanti, come quella di Genevier. Quest’anno Ott Vale è tornato su ottimi standard di rendimento ad Acireale mentre Esposito ha firmato le rocambolesche vittorie in rimonta del Giugliano contro Castrovillari e Roccella, siglando anche la sua prima doppietta.
In riva allo Stretto si rischia l’ennesima crisi di nervi. A fine gara mister Zeman si è confrontato con i suoi collaboratori ma non ha avuto ancora alcun contatto con la proprietà. L’atteso faccia a faccia, necessario per individuare eventuali vie d’uscita, si dovrebbe tenere mercoledì, al rientro della famiglia Sciotto, attualmente fuori sede per impegni di lavoro. Il tecnico non sembra intenzionato a gettare la spugna ma bisognerà sondare le intenzioni, e gli umori, della vulcanica proprietà.