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Messina

Stracuzzi e soci hanno rinunciato a 500mila euro di crediti. Due milioni di debiti

È stato finalmente definito l’avvicendamento alla guida dell’ACR Messina e al di là dell’articolata e rocambolesca trattativa, che non ha certo garantito alla proprietà uscente le simpatie dei tifosi, va comunque registrata l’apertura di chi ha lasciato la mano. A chiarire perché l’intesa abbia richiesto così tanto tempo è l’avvocato Alessio Robberto, che ha assistito a più riprese il club nell’ultimo quinquennio, fin dall’inizio della gestione Lo Monaco. “Sono state sia sottoscritte la cessione delle quote societarie al nuovo presidente Franco Proto che una contestuale scrittura privata, nella quale vengono definiti tutti i dettagli dell’operazione”.

Acr Messina
L’avvocato messinese Alessio Robberto

Allegati all’atto anche l’elenco dei contenziosi legali ancora pendenti, la situazione patrimoniale con attivi e passivi aggiornati al 31 dicembre 2016 e soprattutto la rinuncia dei crediti, sia personali che professionali, vantati dai vecchi soci ed allo stesso tempo di quelli riconducibili alle società che fanno riferimento agli stessi. È il caso dell’“Antares” di Pietro Gugliotta e Giovanni Di Bartolo, della “Dea” di Piero Oliveri e Natale Stracuzzi, dei “Cantieri Navali” dell’ormai ex presidente e dell’“ASD Atletico Giovanni Paolo II” e del “Forza Calcio Milazzo” di Nino Micali. Secondo le stime filtrate, tra crediti ed anticipazioni, circa mezzo milione di euro complessivo, legato non soltanto al saldo di precedenti stipendi, ma anche a lavori di manutenzione negli stadi e forniture, come il servizio pullman per le giovanili.

Una buona notizia per le casse societarie, come sottolinea ancora Robberto: “In questo modo, considerando anche alcune compensazioni, viene sensibilmente abbattuto il debito complessivo della società, che scende a circa due milioni di euro, rispetto ai due milioni e mezzo per i quali era stata prevista una clausola”. Se il “rosso” complessivo dovesse superare infatti quel limite, a risponderne dovrà essere la precedente proprietà. Una sorta di “manleva”, simile a quella richiesta nell’estate del 2015 dall’ex patron Pietro Lo Monaco.

Manfredi, Proto e Pitino
Manfredi, Proto e Pitino in conferenza stampa (foto Alessandro Denaro)

Il Messina, insomma, volta pagina. La situazione contabile resta delicatissima ma le aperture della proprietà uscente agevolano, almeno in parte, l’imprenditore che subentra. La nuova dirigenza proverà a sfruttare il rinnovato entusiasmo ed a spendere il nome di Proto, per assicurarsi nuovi partner e introiti. Anche così potrà essere pianificato un futuro davvero più ambizioso.

Dal momento che può ormai considerarsi cessata la precedente fideiussione, per l’ACR appare scontato un deferimento ma non un’ulteriore penalizzazione, oltre al -2 già previsto per il mancato saldo di stipendi e contributi di novembre e dicembre. Proto dovrà comunque presentare una nuova copertura assicurativa, a garanzia delle prossime scadenze economiche previste, la più rilevante il prossimo 16 aprile, quando andrà onorato il bimestre gennaio-febbraio.

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