Il più atteso a Messina era ovviamente Vincenzo Nibali, finalmente protagonista sulle sue strade con il Giro d’Italia, di cui è detentore. Prima dell’arrivo al “Processo alla tappa”, storica trasmissione Rai, il corridore del Team Bahrain Merida si è concesso un bagno di folla, salutando il suo pubblico dal palco dei premiati, come se avesse vinto: “E’ stata un’idea del sindaco Renato Accorinti. Mi ha detto: “Sali sul palco, così saluti la tua città”. Sinceramente è stato molto bello”.
Il fuori programma di giornata è stato rappresentato dall’esultanza dello sloveno Luka Pibernik, compagno di squadra di Vincenzo, che ha esultato al termine del primo passaggio sul rettilineo, credendo che la gara si fosse già conclusa, mentre in realtà mancava ancora il secondo giro del cicuito ricavato nel cuore di Messina: “Si è scaricata la batteria della sua radio e non abbiamo potuto avvertirlo… – ha ammesso sconsolato Nibali – Peccato per questa gaffe, ma è giovane e si cresce anche da queste delusioni”.
Inevitabile una domanda sull’accoglienza ricevuta nella sua città, condizionata però dalla rigida dieta imposta ai corridori: “I cannoli sono arrivati ma ci ha pensato lo staff a sottrarmeli…”. Lo “squalo dello Stretto” è tornato sull’azione lanciata nella scalata all’Etna: “La tappa poteva essere difficile, perché dopo il giorno di riposo le insidie crescevano ulteriormente. Con quello scatto ho voluto capire se qualcuno rispondeva, ma alla fine per tutta la salita ci siamo soltanto controllati. Non conoscevo ancora i miei avversari, li ho voluti studiare. Ci sono tanti big, Quintana forse ha qualcosa in più, ma ognuno ha le sue caratteristiche e può fare bene”.