L’Acireale Calcio ha una nuova proprietà. Natale Stracuzzi è infatti il nuovo presidente del club granata, ceduto al termine di un estenuante braccio di ferro mediatico (e non) che ha portato il presidente Nicola D’Amico a presentare le proprie dimissioni lo scorso 22 febbraio. Il patron acese, che aveva più e più volte minacciato un proprio passo indietro durante la propria presidenza, ha stavolta reso effettiva la propria decisione ed accelerato il passaggio nelle mani del proprietario dei cantieri navali DEA, a seguito di sferzanti proteste di quel tifo organizzato che aveva chiesto con forza la sua resa.
Scatta allora l’operazione cessione dell’intera A.S.D., che è già sotto una nuova gestione grazie al preliminare di vendita ed al closing che lo stesso D’Amico ha disposto avvenga prima del 30 aprile, data della prima gara play-off a cui sarà sicuramente destinato l’undici granata. L’imprenditore catanese attivo nel settore dell’abbigliamento ha così lasciato il comando proprio all’ex proprietà dell’ACR Messina, che attraverso la firma di Piero Oliveri, prossimo vice-presidente – e con lo sbandierato sostegno di altri imprenditori – ha rilevato la squadra partecipante al campionato di Eccellenza ad un mese e mezzo dalla cessione della biancoscudata a Franco Proto. Stando alle dichiarazioni di D’Amico, che parlò ai giornali di “un patto di ferro” tra calciatori e società per raggiungere la Serie D, sul piatto ci sarebbero le ultime due mensilità degli stipendi di Contino e compagni, di cui la nuova società dovrebbe farsi carico.
E secondo le prime indiscrezioni Stracuzzi sarebbe supportato da una cordata di imprenditori che troverà posto in un organigramma societario da rimodulare. Unico nome trapelato è quello di Erasmo Vecchio, architetto che opera nel settore del marketing turistico e che è tra l’altro stato presente alle ultime gare dell’Acireale. Assente all’incontro di oggi perché impegnato all’estero, Vecchio è stato in passato nell’organigramma societario del Messina ed era considerato fino a poche ore fa il maggiore candidato alla carica di presidente della società. Ulteriori novità saranno note martedì 4 aprile, quando alla vigilia della gara interna con lo Scordia, prima al “Tupparello” per la nuova società, questa si presenterà alla città con una conferenza stampa che avrà inizio alle 16:30 nella sala “Pinella Musumeci”, sita nella villa Belvedere di Acireale.
Stipulato l’atto preliminare in un hotel di Catania, alla presenza del sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo, è appunto attesa la transazione finanziaria che chiuderà l’era D’Amico, iniziata nel 2014.
L’avvicendamento societario chiuderà appunto il ciclo della più recente rinascita del calcio acese, ripartito dal trasferimento di un titolo sportivo – quello della defunta ASD Riposto – di proprietà di D’Amico da 24 anni. Ad onor del vero già quest’estate D’Amico cercò di defilarsi, ma non convinse l’attuale presidente del Messina, Proto, che non accettò l’opzione 50%-50% prospettata dal presidente dimissionario. Questo dettò l’agenda nell’ufficio del sindaco Barbagallo prima che tutto andasse all’aria, con tanto di comunicato stampa congiunto che pose fine ad un flirt appena abbozzato. Adesso si rinnova l’interesse del primo cittadino alle sorti del calcio granata, con l’incontro sostenuto in comune proprio con Oliveri, lontano da occhi indiscreti.
E tornando al campo, l’undici etneo giocherà domani la prossima gara, in casa del retrocesso Belpasso, ma l’orizzonte è quello dei play-off cui l’Acireale potrebbe giungere confermando l’attuale secondo posto in classifica. Chissà che non sia la gara utile al riavvicinamento dei tifosi, che disertano dalla sconfitta di Milazzo (lo scorso 12 febbraio) le gare del team di mister Peppe Anastasi, dimessosi e reintegrato dalla società proprio in quell’occasione. I tifosi granata sono già comunque soddisfatti della cessione operata da D’Amico, ad avviso dei gruppi ultrà inadeguato a condurre la squadra in Serie D dopo anni di lotta dello stesso sodalizio per raggiungere proprio la massima serie dilettantistica, tutti gettati al vento.
Consumato lo psicodramma collettivo riguardo la gestione uscente, Acireale dovrebbe presto tornare a parlare di calcio giocato. Rompere l’incantesimo non sarà facile, né si potrà credere che sia tempo di miracoli. Per la Serie D, che piaccia o no, si potrà passare sempre e solo dalla porta secondaria, quella degli spareggi promozione. Cambiare capitano, a poche settimane dalla fine della stagione, non è però uguale a cambiare un intero equipaggio.