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Messina, ecco il bilancio 2014. Debiti per 1,5 milioni, Lo Monaco ne ha ripianato un terzo

È finalmente disponibile, presso la Camera di Commercio, il bilancio dell’ACR Messina relativo all’esercizio chiuso il 31 dicembre 2014. Il documento, la cui pratica di deposito era stata istruita telematicamente lo scorso 8 luglio, era stato “sospeso”, come è noto, dall’organo camerale, per la mancanza della relazione del revisore unico, la dimissionaria Isabella Gravina.

Il nuovo revisore è Davide Arena. Sostituisce la dimissionaria Isabella Gravina
Il nuovo revisore è Davide Arena. Sostituisce la dimissionaria Isabella Gravina

Dall’analisi dei documenti allegati al bilancio d’esercizio si apprende, intanto, anche il nominativo del nuovo revisore, la cui identità è stata per lungo tempo avvolta nel mistero. Si tratta di un professionista catanese, il dott. Davide Arena, il quale, pur sottolineando “di aver ricevuto ed accettato l’incarico di revisore legale in data 11.06.2015 e di basare, dunque, la sua relazione “sulla documentazione messa a disposizione dagli amministratori e dal consulente contabile della società e non da una partecipazione diretta sulla gestione durante l’anno di riferimento” ha, comunque, prodotto il documento mancante che certifica la conformità del bilancio ai fatti aziendali. Tant’è, che non appena integrato il fascicolo con la sua relazione, la Camera di commercio di Messina ha prontamente evaso la pratica di deposito e reso il bilancio disponibile al pubblico.

Dal bilancio appena pubblicato emerge che i debiti dell'ACR Messina al 31/12/2014 sono pari a 1.548.249 €
Dal bilancio appena pubblicato emerge che i debiti dell’ACR Messina al 31/12/2014 sono pari a 1.548.249 €

Una attenta lettura dei dati contenuti nel prospetto di bilancio, conferma sostanzialmente i “rumors” di questi ultimi mesi che ipotizzavano un incremento della massa debitoria gravante sulla società. I debiti al 31 dicembre 2014, infatti, superano di poco il milione e mezzo di euro (erano poco più di un milione al 31 dicembre 2013, ndc) di cui circa 600mila sono quelli di natura tributaria e previdenziale, come peraltro confermato a più riprese dai consulenti che hanno assistito tanto la vecchia proprietà che la cordata capitanata da Stracuzzi. Circa 500mila euro, invece, i debiti della società verso il socio unico Pietro Lo Monaco per finanziamenti effettuati da quest’ultimo nel corso del 2014, mentre la rimanente parte del passivo fa riferimento a generici debiti verso fornitori la cui identità non viene specificata nemmeno scorrendo le 27 pagine della “nota integrativa”, documento che, per legge, è allegato al bilancio d’esercizio allo scopo di dettagliare la natura delle singole poste in esso contenute.

I documenti contabili certificano un disavanzo che nel 2014 si è attestato sui 745.140 €
I documenti contabili certificano un disavanzo che nel 2014 si è attestato sui 745.140 €

In diminuzione, invece, risultano i crediti passati da 900mila euro del 2013 a poco più di 600mila. Anche qui, non è possibile risalire all’identità dei “clienti” dell’Acr Messina verso cui sussistono crediti, dato che non ne viene fatta esplicita menzione. Il dato, che evidenzia la trasformazione in liquidità di circa un terzo di quanto vantato, è comunque una nota lieta per le casse sociali. Nonostante questa importante iniezione di liquidità, tuttavia, il risultato dell’esercizio 2014 si è chiuso con un disavanzo di circa 750mila euro. Un passivo piuttosto pesante, originato da un aumento esponenziale dei costi di gestione (spiccano soprattutto quelli per i tesserati e per il personale alle dipendenze della società, triplicati rispetto al precedente esercizio) mentre i ricavi si sono mantenuti pressochè invariati, e ciò nonostante il salto di categoria.

Ammontano a 496.998 € i debiti del Messina nei confronti del socio unico che ha effettuato finanziamenti. Tuttavia Lo Monaco ha poi rinunciato espressamente a queste somme
Ammontano a 496.998 € i debiti del Messina nei confronti del socio unico che ha effettuato finanziamenti. Tuttavia Lo Monaco ha poi rinunciato espressamente a queste somme

Per arginare il pesante disavanzo, si legge nel verbale con il quale lo scorso 1 luglio l’assemblea dei soci ha approvato il bilancio 2014, il socio unico Pietro Lo Monaco ha espressamente “rinunciato alla restituzione dei finanziamenti effettuati alla società” e si è impegnato ad effettuare “nuovi versamenti in conto copertura della perdita”.  Tradotto in soldoni, significa che l’ormai ex presidente, rinunciando al denaro immesso nelle casse sociali, ha conseguentemente abbattuto la mole debitoria di circa 500mila euro impegnandosi, altresì, ad effettuare ulteriori rimesse di tasca propria a copertura del disavanzo originatosi nel corso del 2014. Ed il fatto che, nel frattempo, Lo Monaco abbia effettivamente messo mani al portafoglio è confermato anche in un passaggio della relazione del nuovo revisore unico, il dott. Davide Arena, il quale scrive testualmente che “anche nel 2015 il socio unico ha effettuato ulteriori versamenti che verranno postati al fondo riserva copertura perdite”.

Ecco il verbale d'assemblea in cui Lo Monaco ''rinuncia alla restituzione dei finanziamenti infruttiferi''
Ecco il verbale d’assemblea in cui Lo Monaco ”rinuncia alla restituzione dei finanziamenti infruttiferi”

Dati ufficiali alla mano, appare, dunque, verosimile che la mole debitoria ereditata dalla nuova proprietà sia effettivamente vicina ai 732mila euro indicati dalla parte venditrice, su nostra espressa richiesta. Con la speranza che, nel frattempo, qualche altro creditore non bussi alla porta di Stracuzzi e soci per battere cassa e, soprattutto che la “manleva” con la quale la parte acquirente ha (giustamente) inteso tutelarsi sia assistita da idonee garanzie fideiussorie.

Per visionare i documenti contabili allegati a grandezza naturale è sufficiente cliccare sulle singole foto corredate al nostro articolo di approfondimento.

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