È slittato di 24 ore l’atteso incontro tra il presidente del Messina Natale Stracuzzi e gli imprenditori romani interessati all’acquisto di una sostanziosa quota del club. Un posticipo imposto dalla visita a Messina della Procura Federale che vuole vederci chiaro in relazione al match di Coppa Italia con la Vibonese.
Un’audizione a sorpresa, anche perché nelle scorse settimane non erano emerse indicazioni in tal senso neppure da parte degli organi federali. Così il presidente Natale Stracuzzi: “A mio avviso si tratta di una pura formalità. Gli incaricati della Lega hanno notato un flusso anomale di scommesse, ma sinceramente non vedo una reale consistenza. Cristiano Lucarelli era arrivato un giorno prima a Messina ed ancora non conosceva neppure i calciatori. L’anno scorso, di fronte alla consistenza delle accuse, poi archiviate in quanto infondate, eravamo sinceramente sulle spine. Oggi siamo molto più tranquilli: metto la mano sul fuoco sulla correttezza del nostro operato”. Oltre al massimo dirigente, gli incaricati giunti da Roma hanno ascoltato anche il mister, il team manager Ciccio Alessandro e il capitano Gianluca Musacci.
A tenere banco poi è il mercato, che sembra finalmente destinato ad entrare nel vivo dopo quasi tre settimane di immobilismo. “Siamo in attesa di chiudere qualche operazione, sia in entrata che in uscita”, assicura Stracuzzi che poi aggiunge: “Stiamo lavorando per Pozzebon, che ha ricevuto alcune offerte da capogiro. Il ragazzo è vincolato da un contratto fino al 2018, ma noi non vorremmo trattenere un giocatore demotivato. Abbiamo chiesto una parziale contropartita economica, un po’ come avvenne con Martinelli. Di fronte a questa richiesta il Taranto si è fatto da parte, mentre insistono Matera, Mantova e Teramo”.
Come reagirà Lucarelli, per il quale il bomber romano era uno dei quattro incedibili? “Il mister chiaramente chiede un sostituto valido. Stiamo parlando con Saraniti e valutiamo qualche altro profilo valido per la causa. Non possiamo permetterci errori e dobbiamo ponderare le scelte, anche perché vogliamo salvarci senza patemi”. Nel caso dell’ex punta del Città di Messina bisognerà convincere la Vibonese, che non vuole perdere il suo uomo simbolo. In uscita più vicina la cessione di Ionut al Catanzaro e la rescissione del triennale con Lazar, che dovrebbe rientrare in Romania.
C’è poi il capitolo societario, con una missione romana già in agenda. “Mercoledì sarò nella Capitale per incontrare il gruppo di imprenditori con cui abbiamo siglato un’intesa. Massone? Non ci sarà, è ancora bloccato all’estero ed è soltanto il rappresentante della cordata. Entro la fine della settimana avremo un quadro pressoché completo. Lo striscione? Rispetto la volontà dei tifosi, ma anche noi vogliamo il bene del Messina e della città”.