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Marra: “Ad Aversa retrocessi per un gol. Una pazzia i 500.000 € a fondo perduto”

Tra gli allenatori più sfortunati della Lega Pro c’è sicuramente Sasà Marra, protagonista di grandi rimonte con l’Arzanese e l’Aversa Normanna, poi vanificatesi sul più bello nei “maledetti” play-out. L’ex centrocampista, che a Messina tra B e C2 collezionò 104 presenze, realizzando anche 3 reti, è consapevole che la Lega Pro sta vivendo un’estate davvero particolare: “Purtroppo la crisi e le difficoltà delle società si fanno sentire. E poi le Procure di Catanzaro e Catania hanno anche scoperchiato l’ennesimo scandalo scommesse, già a campionato in corso. Tante squadre non sanno neppure in che categoria giocheranno”.

Costagliola e Marra
Il direttore sportivo dell’Aversa Normanna Pasquale Costagliola in posa con Sasà Marra e la dirigenza campana nel giorno della presentazione

La tolleranza zero imposta dalla Figc originerà un’altra scrematura degli organici: “Con queste procedure per i ripescaggi ci sono ancora più difficoltà. È da pazzi chiedere 500.000 € a fondo perduto e quindi auto-escludere tante altre squadre, che già a stento mantengono i propri impegni con tesserati. Invece di incentivare a fare calcio si allontanano ulteriormente gli imprenditori. Mi sembra disonesto con questa crisi”.

Tra le categorie più colpite c’è anche quella degli allenatori: “Con l’unificazione di Prima e Seconda Divisione hanno cancellato tanti posti di lavoro. Ed il blocco dei ripescaggi porterà tra due anni ad una terza serie con 36 squadre. Sembra veramente una lobby ristretta a pochi eletti. Per chi vuole mettersi in mostra è sempre più difficile. Le società devono fare i conti con paletti e vincoli che non sono semplici da superare e non a caso il neopromosso Castiglione ha già rinunciato alla C dopo avere vinto l’ultimo campionato”.

Aversa-Messina
Sasà Marra sulla panchina dell’Aversa Normanna in occasione della sfida con il Messina

Subentrando a stagione in corso Marra ha sempre pagato il ritardo accumulato in precedenza: “Le statistiche stilate con il mio staff parlano chiaro: ha pesato l’insufficiente bottino ottenuto nel girone di andata. La salvezza è sfumata sul più bello anche perché dopo simili rincorse arrivi stremato alla fine. Siamo retrocessi per un gol, per demeriti nostro ma anche perché non abbiamo affrontato le due gare decisive dei play-out con tutti gli effettivi. Eravamo privi di ben cinque titolari…”.

L’accoppiamento con l’Ischia non è stato dei più fortunati ma Marra sostiene il contrario: “Per me tra le formazioni ai play-out la più forte era il Messina. Loro all’andata hanno sfruttato degli infortuni dei singoli, tanto che nel corso della mia gestione non avevamo mai subito quattro gol. Al ritorno abbiamo realizzato tre reti ma poi è mancato l’acuto finale”.

Neanche l’ambiente ha supportato a dovere l’Aversa: “La piazza non ci perdonava nulla e non ci ha aiutato. Il clima era molto negativo. Neppure la striscia positiva ha cambiato le cose e non appena siamo inciampati nella prima buca è iniziata la ricerca dei colpevoli. A gennaio abbiamo acquistato tanti ragazzi che hanno accettato nonostante la classifica e la situazione societaria deficitarie. Nessuno ne parlava bene ma loro hanno sposato comunque il progetto. Peccato, perché avevamo reagito anche dopo la trasferta di Ischia ed una mezza aggressione subita… È mancata la salvezza che avremmo meritato dopo tante difficoltà”.

(Fine prima parte).

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