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Messina

La Commissione dà parere negativo. Corsa contro il tempo per scongiurare le porte chiuse

Non c’è ancora una comunicazione ufficiale, ma la Commissione di Vigilanza ha imposto al Comune e all’ACR Messina il rispetto di ben dodici prescrizioni, alle quali è vincolata l’apertura al pubblico dello stadio “Franco Scoglio” in occasione della gara in programma domenica prossima tra il sodalizio peloritano e la Nocerina. Una doccia fredda per la neonata società, costretta quindi a posticipare ancora l’avvio della prevendita. A questo punto dovrebbe slittare al successivo impegno casalingo anche la presentazione ufficiale della campagna abbonamenti.

Lega Pro
Una panoramica del “Franco Scoglio” nel giorno di Messina-Lecce (foto Denaro-Fazio)

Al sopralluogo erano presenti il dirigente del Dipartimento Sport di Palazzo Zanca Francesco Fagioli, il presidente Pietro Sciotto, il responsabile delle relazioni esterne Niki Patti e il direttore generale Giovanni Carabellò, in rappresentanza del club, ed ovviamente tutti i componenti dell’organo prefettizio, presieduto nell’occasione dal dirigente Carmelo Marcello Musolino. Nel documento notificato alla società, che resta riservato, sono stati illustrati gli interventi ritenuti necessari per dare il via libera.

In particolare, sono stati fissati ben dodici paletti. Attraverso la consultazione di alcuni dirigenti comunali, siamo riusciti a risalire soltanto ad alcune prescrizioni. Non preoccupa l’imposizione degli interventi di scerbatura di alcune aree, localizzate nei pressi del settore ospiti e della Tribuna, che dovrebbe essere possibile effettuare in poche ore. Vi sono però alcune imposizioni più consistenti. È stato richiesto ad esempio il ripristino di alcuni varchi d’accesso, che risulterebbero danneggiati. Sollecitata inoltre una verifica della funzionalità dei servizi igienici.

settore ospiti
Il settore ospiti dello stadio di San Filippo

Un paradosso se si pensa che in occasione del recente concerto di Tiziano Ferro era stata verificata la regolarità di ben tredici “blocchi bagno”. Uscendo dal burocratese, va chiarito che ogni blocco comprende una ventina di orinatoi, sia maschili che femminili. Complessivamente era quindi garantita la funzionalità di oltre 250 “postazioni”, in grado appunto di soddisfare le esigenze della grande mole di pubblico accorsa nella struttura di San Filippo. Il pugno duro di Questura e Prefettura conferma quindi la fiscalità tipica delle nostre latitudini.

Inevitabile sottolineare come questo non accada altrove, soprattutto sui campi di serie D. Basti pensare a quanto avvenuto domenica scorsa a Mugnano, dove in occasione dell’esordio con il Portici è stato aperto al pubblico il “Vallefuoco”, la cui agibilità era scaduta a novembre 2015 (!). La Questura del centro napoletano ha ritenuto sufficiente l’assunzione di responsabilità da parte dell’Amministrazione locale. La riapertura al pubblico del “Franco Scoglio” si trasforma invece ancora una volta in una corsa contro il tempo. Un ulteriore sopralluogo della Commissione potrebbe svolgersi infatti tra domani e dopodomani, per verificare i progressi.

Mugnano
La tifoseria del Messina presente al “Vallefuoco” di Mugnano

Pensare che la struttura di San Filippo è stata inaugurata nel 2004 ed è quindi uno stadio piuttosto giovane, per quanto mai del tutto completato. Spicca ad esempio l’assenza di una copertura, ammirata soltanto nei rendering di uno dei tanti “project financing” rimasto soltanto sulla carta. Viene naturale immaginare che la lista delle prescrizioni relativa al “Giovanni Celeste”, impianto sicuramente datato, sarà ancora più lunga. Con buona pace di chi vendeva già abbonamenti che avrebbero dovuto garantire l’accesso in via Oreto. In una città imbalsamata dalla burocrazia ha quantomeno peccato di ottimismo…

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