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Federbet: “Sul 2/X di Messina-Ischia una valanga di denaro. La quota crollò da 11 a 2”

L’inchiesta della Procura di Catania scuote profondamente il mondo del calcio professionistico. Per gli etnei si preannunciano pesantissime conseguenze ma anche Varese, Trapani, Latina, Ternana e Livorno potrebbero essere penalizzate per la responsabilità oggettiva dei loro tesserati. Trema anche il Messina, che dopo la retrocessione sul campo teme ulteriori declassamenti da parte della Giustizia Sportiva.

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La Federbet è una società leader nel contrasto al match-fixing. Ha sede in Belgio, pur essendo quasi totalmente composta da italiani

Ad accendere i riflettori sul Messina-Ischia oggetto di indagine fu la Federbet. Abbiamo contattato il segretario generale della Federazione internazionale che lotta contro il match-fixing, Francesco Baranca, che ci ha risposto mentre era in viaggio tra il Belgio, nazione in cui ha sede la sua società, e la Spagna, dove ha siglato un accordo relativo al monitoraggio del campionato direttamente con la Liga.

Baranca è tutt’altro che sorpreso dagli sviluppi dell’inchiesta della magistratura: “Noi quel Messina-Ischia lo avevamo denunciato per tempo. Adesso è finita al centro delle inchieste e non a caso i giudici di Catania citano la Federbet negli atti. Le quote lasciavano poco adito a dubbi e la combinazione sul doppio risultato (il 2 del primo tempo al quale è seguito l’X finale, a cui  fa riferimento anche la Digos, ndc) è scesa in poco tempo da 11 a 2. Si tratta di una media relativa alle quotazioni dei principali bookmaker ed in termini matematici è fin troppo evidente”.

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La Federbet analizza con grande attenzione le quote dei principali bookmakers

La Federbet non ha quindi avuto dubbi sulla natura delle anomalie riscontrate nelle giocate: “I bookmaker si adeguano ai flussi delle scommesse. Ai vertici del calcio italiano chiedo perché ce ne accorgiamo soltanto noi? Vi fu una valanga di denaro riversata sul pareggio conclusivo, con la relativa quota che crollò da 3,1 a 1,2. Un paradosso perché con una vittoria sia Messina che Ischia avrebbero ancora potuto evitare i play-out. Si può presupporre quindi che quel risultato fosse stato concordato per fini di lucro e non di classifica”. In tal senso si attendono sviluppi da parte degli inquirenti, anche perché al momento nessun dirigente o tesserato dell’Ischia è stato raggiunto da avvisi di garanzia, a differenza dei vertici del club peloritano.

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Il campo di calcio si è trasformato in una scena del crimine: un amaro fotomontaggio…

A rischio c’è la credibilità di un intero movimento, che giorno dopo giorno viene travolto dagli scandali e l’analisi di Baranca è impietosa: “Le ultime giornate di Lega Pro erano talmente a rischio che non sono state nemmeno quotate. Ma le opportunità di gioco sono infinite. Sul mercato asiatico si possono puntare fino a 2 o 3 milioni di euro su una singola partita ed il mercato globale settimanale è pari a 80 miliardi, in pratica il quadruplo di una manovra del Governo. In Italia c’è un limite indiretto, perché per via delle norme anti-riciclaggio e dell’esigenza di garantire la tracciabilità dei pagamenti non si possono puntare più di 1.000 euro in contanti. Ma se magari me ne gioco 999 in quindici diverse agenzie nessuno potrà controllarmi fino in fondo…”.

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