14mila metri quadrati di erba naturale. In quasi due mesi, dopo la semina di inizio luglio, è tornato rigoglioso il fondo del “Franco Scoglio”, sul quale da inizio settimana riprenderà gli allenamenti l’ACR Messina di Pietro Sciotto.
Portati a compimento in tempi record i lavori di rifacimento da parte del vivaio che da sempre si è occupato della struttura di San Filippo e che sta curando anche gli interventi nel “Giovanni Celeste” di via Oreto (clicca qui per l’altro reportage fotografico). I 25mila euro necessari per il rifacimento del fondo verranno coperti dagli organizzatori del concerto di Tiziano Ferro, come previsto nel contratto stipulato con l’Amministrazione Comunale. Si attendono soltanto gli interventi di rifinitura, con la copertura di qualche area spoglia, ad esempio nelle aree di rigore.
Nel week-end dovrebbero essere Pistunina e Camaro, in occasione del match di ritorno del primo turno di Coppa Italia di Eccellenza, a battezzare ufficialmente il nuovo fondo. Soddisfatto ma comunque cauto il responsabile Franco Calatozzo: “Il terreno è pronto. È pur sempre un prato giovane, seminato da un mese e mezzo. Non si dovrebbe utilizzare in modo intensivo, ma purtroppo non credo vi siano alternative. Se fosse rimasto a riposo per altri quindici giorni, sarebbe stato davvero il top”.
Calatozzo accende i riflettori anche sulla necessaria manutenzione: “Per tagliare l’erba con gli appositi macchinari occorrono sessioni di cinque ore. Le temperature molto alte di queste settimane facilitano anche possibili malattie, per cui sono necessari sopralluoghi quotidiani e l’utilizzo di fungicidi”.
Quanto durerà un fondo così rigoglioso? Il titolare del vivaio non illude nessuno: “Il terreno è più duro e più resistente rispetto a quello del “Celeste”. Può tranquillamente sostenere una partita a settimana. Se il Messina ci si allenerà tutti i giorni, invece, la sua tenuta sarà messa a dura prova e a gennaio corriamo il rischio di avere un fondo nuovamente sterrato e di dovere effettuare un’altra, costosa, risemina”.
Si torna quindi al peccato originale: l’assenza di un campo per gli allenamenti e magari per le formazioni giovanili, con le strutture di San Filippo e via Oreto che dovrebbero essere utilizzate invece soltanto per impegni ufficiali. Gli ultimi a sostenere i costi di affitto di strutture alternative, di proprietà dei privati, quelle in sintetico a Mili Marina e in erba naturale al XXIV Artiglieria, furono i Franza, ai tempi del FC Messina. Altri tempi, altro calcio, verrebbe da dire.