È il centrocampista Carmine Giorgione il primo acquisto dell’ACR ed a giudicare dalle credenziali con cui lo presentano in Liguria potrebbe trattarsi davvero di un grande colpo. A confermare l’intesa è il diretto interessato: “Ci siamo già accordati telefonicamente, martedì sarò a Messina. Con Di Napoli ci sono state tante telefonate e c’è stima reciproca, non ci ho pensato due volte. Mi avevano chiamato il Pisa ed anche altre formazioni di Lega Pro, come lo stesso Savona in cui ho chiuso l’ultimo torneo. Ma l’importanza della piazza, la presenza del mister e la voglia di rivincita dei tifosi mi hanno convinto”.
Originario di Benevento, il 24enne ha collezionato ben 64 apparizioni in Liguria nell’arco di due stagioni, condite anche da 16 cartellini gialli e 3 rossi. La fama d’altronde è quella di un autentico combattente, in grado di fare innamorare il pubblico, come assicurano i colleghi di Savona: “È la mia qualità principale. Non mollo mai, lotto su ogni pallone. E poi con Di Napoli in panchina posso dare molto di più…”. Calciatore di grande duttilità, può ricoprire tanti ruoli: “Nasco mezzala o interno di centrocampo, dove posso occupare uno dei due slot. Ma ho cambiato spesso, agendo da esterno con buoni risultati, anche in difesa”.
È lo stesso Giorgione a riassumerci in breve la sua carriera: “Sono cresciuto nel settore giovanile del Padova, prima di approdare in prima squadra. In C1 soltanto qualche apparizione a Varese, nella squadra che ha vinto il campionato con Sannino. In Seconda Divisione le esperienze in prestito a Valenzana (10 presenze, ndc) e Savona, dove sono tornato quest’anno e dove ho trovato grande continuità. Ho giocato anche tra i Dilettanti, ad Asti (23 gettoni ed un gol nel 2012/2013, ndc)”.
Dalla Campania al Piemonte, ha preso casa ad Alessandria, dove vive con la moglie e due gemelle: “Per lei, tra lavoro ed amicizie, non è mai semplice. Intanto mi ambienterò in Sicilia, poi vedremo se potranno raggiungermi anche loro. D’altronde è già stato complicato quando sono finito a Creta…”. La “chicca” nel suo curriculum è infatti l’esperienza nella serie B greca, nel Kissamikos: “È stata una bella avventura. Un campionato duro, decisamente fisico, nel quale ho affrontato giocatori con caratteristiche simili alle mie, dei veri combattenti. Abbiamo mancato la promozione in serie A soltanto nelle ultime giornate, ma per me resta una parentesi molto formativa, anche dal punto di vista umano. Ho conosciuto un’altra realtà e nuove lingue. Parlo infatti abbastanza bene sia inglese che greco”. E Giorgione ha evitato anche la famigerata crisi: “Non c’era ancora (sorride, ndc). Giravano ancora soldi e lì il campionato è molto seguito. Sono stato fortunato”.
A Savona danno per certo l’approdo a Messina di qualche altro calciatore della “scuderia” Di Napoli, anche se il 24enne campano spegne un po’ gli entusiasmi: “Cerone si è accasato al Ladispoli, De Feo a Siena (dove sarà compagno dell’ex giallorosso Luigi Silvestri, ndc)”. Sono ancora svincolati invece il centrocampista Ivan Varone (“È campano come me, un buon giocatore”) e l’attaccante Manuel Spadafora, 4 reti in un girone (“Arturo ci ha sempre puntato tanto. Ha ottime qualità, ma deve crescere caratterialmente”).
In Liguria la squadra era partita bene con Di Napoli in panchina e dopo il suo addio ha collezionato invece ben nove sconfitte in undici partite, tanto che molti suoi “pupilli” hanno cambiato aria: “L’incertezza societaria, i ritardi nei pagamenti ed il cambio di staff ci hanno destabilizzato. La salvezza finale è stato un mezzo miracolo”. In riva allo Stretto Giorgione non ritroverà soltanto “Re Artù”: “Il preparatore dei portieri Eugenio Labonia era con noi a Savona e Raffaele Di Napoli l’ho già conosciuto. Cambia soltanto il preparatore atletico che affiancava Arturo, che si è accasato al Venezia”.