Dopo il lungo ma infruttuoso incontro di sabato scorso a Palazzo Zanca il portavoce del Comune Giampiero Neri è al lavoro per programmare un nuovo faccia a faccia con la proprietà dell’ACR Messina. Previsto un colloquio telefonico con il vice-presidente del club Niki Patti, che detiene d’altronde la delega ai rapporti con le Istituzioni. Sarà presente anche Carmelo Costa, titolare della “Musica da bere”, che organizzerà nell’estate del 2015 i concerti di Vasco Rossi e Jovanotti.
A confermarlo il diretto interessato: “Sono pronto ad incontrare la società sportiva per illustrare le modalità di svolgimento dei due eventi e tranquillizzarli. Nella delibera abbiamo ottenuto la disponibilità dello stadio per 32 giorni (dal 6 luglio al 6 agosto, ndc), per assicurarci una finestra di tempo adeguata, ma su pressione del sindaco Renato Accorinti, che ci ha chiesto di ottimizzare le date con l’entourage dei due artisti, stiamo cercando di posticipare il primo ed anticipare il secondo, in modo da restringere il periodo in cui la squadra sarà privata dello stadio. Se la società ha dei dubbi faremo di tutto per fugarli, come è giusto che sia”.
Il titolare della “Musica da bere” ha tenuto ad evidenziare che l’operazione è piuttosto complessa: “Soltanto quattro città in Italia ospiteranno il concerto di Vasco Rossi: Milano, Roma, Napoli e Messina e dal momento che anche per i trasporti i costi sono notevolissimi l’enorme macchina organizzativa dovrà forzatamente muoversi gradualmente da nord a sud. Pensate che per allestire il palco di Vasco Rossi vi saranno addirittura 65 autotreni, sui quali viaggeranno 200 persone e le relative attrezzature. Quando siamo stati a Messina per l’ultima volta ne erano bastati 56. Sul posto avremo ovviamente anche un servizio catering. Jovanotti invece sta pianificando una tournée molto più lunga e vi saranno quindi molte più date”.
Il ritorno per Messina sarà anche di natura occupazionale: “Sul territorio verranno coinvolte svariate centinaia di messinesi. 250 persone saranno reclutate ad esempio soltanto per il servizio d’ordine. In tal senso ci avvarremmo anche della società di Lello Manfredi, che resta comunque un semplice collaboratore in loco. Al termine degli eventi ripristineremo il prato come abbiamo fatto tantissime volte, anche perché non possiamo certo permetterci di fare cattive figure. A garantire Comune ed ACR Messina sarà la stipula di polizze assicurative e relative fideiussioni”.
Costa ha appreso dalla stampa del duro confronto tra l’Amministrazione ed il club e ribadisce nuovamente il suo stupore per quanto è accaduto: “In Italia soltanto la Juventus a Torino ha uno stadio di proprietà e quindi in quel caso il concerto si concorda con la società sportiva. In tutte le altre città invece è l’Ente proprietario a trattare con gli organizzatori, che devono ovviamente avere la titolarità per organizzarli, perché non posso certo spacciarmi per l’agente di Vasco Rossi o del Real Madrid, interessato ad un’amichevole di lusso!”.
La mancata comunicazione tra Comune e società ha originato il caso dell’estate, ma per la “Musica da bere” il comportamento di Accorinti è stato legittimo: “Non vi era una gara ad evidenza pubblica e non era tenuto ad avvertirli prima. A “San Siro” da tempo c’è un regolamento in virtù del quale si possono prevedere in un periodo dell’anno pre-determinato dagli otto ai dieci concerti. Per cui le società di Milan ed Inter non vengono più pre-allertate, anche perché ormai da dieci anni avviene così. Ed anche al “Cibali” nella concessione il Comune si è riservato delle date per i concerti. Quando Lo Monaco lavorava nel club di Pulvirenti a Catania organizzammo uno spettacolo di Fiorello”.
Al San Filippo saranno comunque necessari degli interventi finalizzati al ripristino della capienza da 42.000 posti ed al miglioramento della viabilità: “Attendiamo in tal senso un parere preventivo della Commissione di Vigilanza Prefettizia. Ci siamo mossi per tempo perché questi eventi spostano un mare di gente: a Milano Vasco sta completando quattro date da 80.000 spettatori l’una, mentre a Roma ne porterebbe 75.000 ed a Torino 70.000. Credo che nessuno possa essere contrario ad una simile festa. Si vivrà una giornata di sano divertimento, che in nessun modo ostacolerà lo sport ed il calcio”.