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Messina

Di Cintio: “Ci sono i margini per impugnare la decisione e integrare il referto”

Le decisioni del Giudice Sportivo rappresentano una cocente delusione per il Messina. Gli scontri verificatisi negli spogliatoi del “Vincenzo Presti” di Gela sono avvenuti evidentemente lontano dagli occhi della terna arbitrale, che ha invece sanzionato le due squadre per quanto avvenuto nel tunnel all’uscita dal campo.

Cesare Di Cintio
L’avvocato bergamasco Cesare Di Cintio

Per fare valere le sue ragioni la società di Pietro Sciotto si è affidata ad un esperto di diritto sportivo, l’avvocato Cesare Di Cintio, che da anni assiste società sportive, federazioni e leghe, dirigenti sportivi, allenatori, atleti e procuratori ed è stato spesso anche protagonista dei processi sul calcioscommesse, come i colleghi Mattia Grassani ed Eduardo Chiaccio, ai quali si rivolse il “vecchio” ACR.

Il legale bergamasco annuncia l’intenzione del club di rivalersi su una pronuncia molto penalizzante, dando seguito al preannuncio di reclamo dei giorni scorsi: “Non sono abituato a commentare le decisioni ma ad agire. Non possiamo far altro che vedere se vi sono margini per impugnarle ed a mio avviso ci sono eccome. Faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità professionali per portare maggiore beneficio al club”.

Meo e Bruno
Per il Messina solo un punto a Gela e la beffa della squalifica di Inzoudine (foto Nino La Macchia)

È evidente che la terna arbitrale composta da Gabriele Scatena della sezione di Avezzano e dagli assistenti Mangoni e Camoni di Pistoia non ha preso nota della rissa scatenatasi nello spogliatoio del Messina: “Il referto non lo abbiamo ancora. In questa fase non si può ancora prenderne visione. L’arbitro non ha evidentemente rendicontato nulla perché non ha visto quanto avvenuto e denunciato dai dirigenti peloritani. Cercheremo di mettere all’evidenza dei giudicanti quanto successo negli spogliatoi, con documentazioni che abbiamo recuperato e che integreremo ancora”.

Un riferimento, probabilmente, ai successivi interrogatori del presidente Pietro Sciotto e del tecnico messinese Giacomo Modica, da parte della Digos, e alle risultanze raccolte dalle forze dell’ordine presenti nell’impianto gelese. Sul punto però Di Cintio non si sbilancia, probabilmente anche per non svelare le proprie strategie difensive: “Non posso rispondere a questa domanda, anche perché è ancora aperta un’indagine in proposito”. Gela-Messina, insomma, non è ancora finita.

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