That’s all, folks! È tutto, gente: il finale più inglorioso è stato scritto anche su un’altra, indimenticabile storia fatta di calcio e di passione. La celeberrima N.F.C Orlandina, immatricolata col numero 78810 quando correva l’anno 1951, ha esalato l’ultimo respiro, dopo circa due stagioni di figuracce ed altri ordinari motivi di vergogna.
Due lunghi anni di agonia, un periodo di eventi surreali che hanno sepolto la storia scritta dai vari presidente Collica, Galati, Ingrillì, da calciatori che hanno rappresentato l’eccellenza del calcio siciliano e da altri protagonisti che avevano reso Capo D’Orlando meta ambita per atleti di tutta l’isola.
Capolinea Orlandina: la società, come ampiamente preventivato, è definitivamente morta, non ha completato l’iscrizione al campionato di Promozione e va dritta verso la radiazione dai quadri FIGC. Sono servite due retrocessioni, grazie ad un totale di 12 punti conquistati ed oltre trecento reti subite in più di sessanta partite, perché la Lega Nazionale Dilettanti fosse messa nelle condizioni di escludere il club paladino, gestito da anonimi dirigenti che, dopo l’addio di Massimo Romagnoli, hanno solo distrutto il patrimonio sportivo orlandino. E non importa se questi abbiano diramato di tanto in tanto comunicati stampa che avrebbero voluto rassicurare l’opinione pubblica sulla bontà di un progetto “salvagente”, o sull’interessamento di alcuni imprenditori a rilevare il sodalizio. Parole e nient’altro, nulla a che vedere con l’Orlandina che “c’era una volta” e che è stata coperta di disonore, tra provvedimenti disciplinari di vario genere rimediati dai calciatori campani che hanno vestito la maglia paladina nell’ultima stagione ed i vari 12-0, 14-0 e simili calcolati dalle avversarie di turno per migliorare la propria differenza reti.
La parola fine è stata finalmente scritta e la storia biancazzurra è stata adesso sottratta all’ignominia.
Sono state pertanto le vertenze economiche firmate da alcuni tecnici, per una tranche dal peso di oltre 20.000€, a gettare definitivamente in depressione il conto acceso dall’Orlandina presso la Lega che, sprovvista dalle liberatorie dei diretti interessati, non ha potuto far altro che costatare il decesso della squadra tirrenica, viva da due anni solo da un punto di vista burocratico.
Uno degli ultimi comunicati del comitato siciliano ha quindi chiuso una farsa durata fin troppo tempo: l’Orlandina non c’è, non ha battuto nessun colpo e provvederemo a cancellarla quanto prima – è questa la sintesi.
Fine della folle corsa, fine di una partita persa in partenza, già quando l’orbita politica di Massimo Romagnoli e il presidente facente funzioni Nino Vitale posero il veto su qualsiasi tentativo di salvataggio. “L’Orlandina morirà con noi”: è questo il messaggio che può essere scovato oggi sotto la montagna di sberleffi e la melina senza fine gentilmente offerta dagli avversari, che hanno accompagnato la squadra messinese nel suo ultimo viaggio.
Tutte le storie hanno una fine, per fortuna. Capo D’Orlando, cittadina tra quelle che rappresentano l’orgoglio della Sicilia, parlerà di calcio solo assistendo a gare di formazioni giovanili o al campionato della locale squadra femminile. Servirà del tempo, ma l’Orlandina tornerà a ruggire. Quella vera, s’intende: i salvatori della patria hanno già fatto il loro corso.
Riproponiamo a questo link il servizio realizzato durante la scorsa stagione, con all’interno un riepilogo completo dei fatti e la previsione degli eventi di questi giorni.