Il Messina è in vendita, almeno a sentire Lo Monaco. In realtà, dopo un mese e mezzo di silenzio, interrotto soltanto da una scoppiettante conferenza stampa della proprietà, l’impressione sempre più evidente è che gli attuali vertici societari siano pronti a prolungare la loro permanenza in riva allo Stretto dopo avere regolarmente iscritto la squadra al prossimo torneo di serie D. Una conferma indiretta arriva dalla… Camera di Commercio, dove non è ancora disponibile l’ultimo bilancio, approvato lo scorso 25 giugno. Eventuali acquirenti non potrebbero quindi neppure visionare nel dettaglio la situazione contabile, almeno quella aggiornata all’ultima stagione agonistica.
Un’altra riprova arriva da Renato Accorinti, che abbiamo contattato per avere definitiva chiarezza dopo le dichiarazioni di Lo Monaco, che lo scorso 9 giugno affermò di avere di fatto consegnato il club nelle mani del sindaco già da mesi. Stupita la replica del primo cittadino sul punto: “Del Messina non si è fatto sentire proprio nessuno. Il presidente non lo vedo da molto tempo e non mi ha più contattato né ha mai consegnato la squadra al Comune. Peraltro sul punto fatemi aggiungere che non deve essere neppure il sindaco a fare l’advisor, non spetta a me…”.
Accorinti è consapevole comunque che la principale realtà sportiva cittadina non può essere abbandonata a sé stesso: “Ovviamente rivolgo volentieri un appello all’imprenditoria cittadina e ad eventuali imprese che con il calcio potrebbero avere un ritorno di immagine innegabile, anche perché la squadra a Messina è seguita da tanti sportivi anche nei momenti storici più complicati. Ma non posso andare oltre”.
Un anno fa, di questi tempi, i primi duri attriti con Lo Monaco, che contestò l’assegnazione dello stadio San Filippo agli organizzatori dei concerti di Vasco Rossi e Jovanotti: “Abbiamo avuto ragione. La città e non solo hanno potuto apprezzare un grande spettacolo, l’impianto è tornato agibile grazie ai lavori effettuati e nelle casse di Palazzo Zanca sono entrati 50.000 €, che stiamo già reinvestendo per mettere a norma altre strutture, come il PalaRescifina. In passato il Comune co-finanziò simili eventi ed è già stato chiamato a risponderne”. Un riferimento alla condanna del suo predecessore Giuseppe Buzzanca, chiamato a rimborsare dalla Corte dei Conti un danno erariale da 57.600 € insieme al capo di gabinetto Antonio Ruggeri ed al dirigente Giuseppe Mauro, in occasione del finanziamento del Comune per l’organizzazione dell’amichevole tra Juventus e Monaco del 6 gennaio 2009.
Nonostante abbiano fatto notizia i contrasti con Lo Monaco, il sindaco tiene a rimarcare gli aspetti positivi di un’annata poco felice per l’ACR: “Il collaudo decennale del San Filippo, che sembrava un ostacolo insormontabile, lo abbiamo completato, come il nuovo sistema di video-sorveglianza, richiesto dalla Commissione Provinciale di Vigilanza. Per garantire la regolare disputa del derby tra Messina e Reggina ci siamo incaricati in prima persona del servizio di trasporto della tifoseria dagli imbarcaderi allo stadio. E tengo a rimarcare che pur tra mille difficoltà il Messina ha avuto quest’anno due impianti a disposizione, con il Celeste impiegato per gli allenamenti. Non accadeva dagli anni d’oro del FC Messina. Ecco perché ritengo che la responsabilità della retrocessione non possa certo essere scaricata sull’Amministrazione. Sarebbe ridicolo”.
Nella piccata replica dello scorso 13 giugno, l’Amministrazione evidenziò che il Comune vanta un credito di circa 200.000 € nei confronti dell’ACR tra canone d’affitto degli stadi e consumi elettrici, compensato soltanto in parte da circa 15.000 € anticipati dalla società per lavori effettuati negli impianti. Sul punto Accorinti puntualizza: “Siamo stati molto tolleranti, temporeggiando per evitare ulteriori contrasti. Ricordo però che il piano di riequilibrio ci impone di chiudere queste situazioni, che prima o poi dovremo affrontare. Non a caso abbiamo agito legalmente nei confronti di tutti i nostri creditori ed allo stesso modo stiamo cercando di saldare tutti i debiti pregressi, con l’eccezione di quelli che riteniamo ingiusti e per i quali sono stati avviati dei contenziosi. Il calcio non è esente dalla moralità: la vicenda è antipatica, speriamo si risolva con un po’ di buon senso”.